Sign In

News

Ultimi articoli
Sindrome di Sezary

Sindrome di Sezary

Rara ed aggressiva forma di linfoma cutaneo a cellule T, la sindrome di Sezary è un tipo di linfoma non–Hodgkin ad esordio insidioso e a decorso cronico in cui le cellule tumorali sono in grado di infiltrare la pelle, il sangue e i linfonodi. È la seconda causa più comune di linfoma a cellule T, dopo la micosi fungoide dalla quale si differenzia per la presenza dei linfociti tumorali anche nel sangue oltre che nella pelle. La sindrome è caratterizzata da una tipica triade: eritroderma, linfoadenopatia e linfociti atipici circolanti definiti cellule di Sezary (dal medico che per primo descrisse la malattia).

Rappresenta il 3% di tutti i linfomi cutanei

La sindrome è caratterizzata da una tipica triade: eritroderma, linfoadenopatia e linfociti atipici circolanti .

Con un’incidenza annuale di un caso su 10 milioni, la sindrome di Sezary colpisce più comunemente i maschi, compare in età adulta attorno alla quinta decade di vita ed ha una progressione rapida.

La prognosi è sfavorevole: la sopravvivenza media è di circa 5 anni. L’aspettativa di vita, migliorata significativamente grazie alla terapia medica, è variabile in rapporto al quadro iniziale e all’evoluzione che dipende dallo stadio della malattia e dal tipo di lesione.

Seppure l’eziologia non sia ancora chiaramente nota, alcuni studi suggeriscono che la sindrome sia multifattoriale e multigenica, associata a varie anomalie e mutazioni genetiche, non ereditarie ma acquisite, che alterano soprattutto i cromosomi 8, 10 e 17.

Come si manifesta la sindrome di Sezary
La sintomatologia è legata principalmente alla cute. Compare eritroderma esfoliativo, ossia una eruzione molto pruriginosa e diffusa che si sviluppa in seguito ad infiltrazione quando le cellule di Sezary, che si trovano nella lesione della cute, riescono ad infiltrare la pelle raggiungendo il circolo sanguigno.

La linfoadenopatia è lieve o moderata, si perdono i capelli (alopecia), compare gonfiore cutaneo (edema) e una facies leonina. Può comparire un lieve cheratoderma, ossia una pelle ispessita e screpolata sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi ed onicodistrofia, anomalia delle unghie.

È tipica anche l’insorgenza di ectropion, ossia palpebre inferiori che tendono a girarsi verso l’esterno. Può comparire anche epatosplenomegalia. I pazienti lamentano un affaticamento generale e spesso tremano per il freddo a causa della difficoltà a regolare la propria temperatura corporea rispetto alle persone sane. Febbre, sudorazioni notturne e perdita di peso compaiono in stadi successivi nel corso della malattia.

La sindrome di Sezary si presenta in diversi modi attraverso fasi distinte
Fase premicotica: compaiono macchie rosse e squamose sulla pelle in aree del corpo normalmente non esposte al sole che persistono per mesi o anni
Fase patch: le macchie diventano sottili e arrossate simili all’eczema
Fase della placca: compaiono papule, ossia piccole protuberanze oppure lesioni indurite sulla pelle, talvolta arrossate
Fase del tumore: si formano tumori cutanei che possono ulcerarsi e complicare in infezioni della pelle
Diagnosi
La diagnosi differenziale si pone con le reazioni avverse ai farmaci, le micosi fungoidi, altre forme di linfoma cutaneo a cellule B ed altre cause di eritroderma quali la psoriasi(LINK), la dermatite atopica e la pitiriasi rubra pilare. La sindrome è diagnosticata attraverso l’esame fisico, che accerta la presenza di noduli e lesioni cutanee, e gli esami ematochimici con emocromo completo.

Può essere utile anche lo striscio di sangue periferico, per contare ed osservare l’aspetto delle cellule tumorali circolanti, e l’immunofenotipizzazione per identificare le cellule tumorali confrontandole con quelle normali del sistema immunitario.

Ai fini diagnostici si può eseguire anche il test di riarrangiamento del gene del recettore delle cellule T per verificare la presenza di un eccesso di copie identiche, dette cloni, tipicamente associate alla malattia. La citometria a flusso consente di misurare il numero, le dimensioni, la forma delle cellule tumorali (presentano un nucleo a serpentina) e la presenza di marcatori tumorali sulla loro superficie.

La biopsia cutanea, con un prelievo di cellule o piccoli frammenti di tessuto, può talvolta essere dubbia istologicamente nel verificare la presenza di segni della sindrome. Radiografia del torace, Tac, risonanza magnetica, PET e biopsia dei linfonodi completano la valutazione diagnostica per la stadiazione.

Attualmente i criteri che definiscono la sindrome sono:

un numero assoluto di cellule di Sezary pari o maggiore a 1000 cellule/mm3
un aumento delle cellule CD3 o CD4 positive con un rapporto CD4/CD8 di 10 o maggiore
un’espressione deficitaria di CD7 nelle cellule T
un aumento del numero assoluto o relativo di linfociti con evidenza di un clone di cellule T identiche nel sangue e nella cute (mediante tecnica Southern Blot o PCR)
Come si cura la sindrome di Sezary
Esistono diversi tipi di cure, anche se non sono ancora disponibili trattamenti per una completa guarigione: terapia fotodinamica, radioterapia interna ed esterna, chemioterapia locale o sistemica, terapia a bersaglio e terapia farmacologica.

Secondo i protocolli terapeutici, il trattamento bimensile consiste in fotoforesi extracorporea combinata con basse dosi di methotrexate, bexarotene o interferone-alfa.

I corticosteroidi per uso locale (crema, lozione, unguento) alleviano la pelle arrossata, gonfia ed infiammata e i retinoidi (vitamina A) possono rallentare la crescita delle cellule tumorali.

La target therapy è una terapia a bersaglio, altamente specifica, costituita da un anticorpo monoclonale (Brentuximab) collegato ad un farmaco citotossico.

Negli stadi avanzati o in casi che non rispondono alla prima linea di terapia, può essere somministrata chemioterapia con doxorubicina liposomiale e gemcitabina. In caso di recidive il trattamento più indicato è la terapia con fasci di elettroni su tutta la cute e il trapianto allogenico (da donatore) di cellule staminali (cellule del sangue immature e pluripotenti).

Fonte : https://www.nurse24.it/studenti/patologia/sindrome-di-sezary.html

Alessandro Montalto

Alessandro Montalto

View all posts by Alessandro Montalto

Nel settore medicale da oltre 20 anni , continuo ad assorbire informazioni giorno dopo giorno perché non si finisce mai di imparare nella vita, sono entrato in contatto con la ventilazione polmonare e ho cercato di arricchire sempre di più le mie conoscenze senza mai dimenticare da dove sono partito.
Oggi mi dedico molto ad organizzare grazie al mio team sempre più Hospital Meeting, il mio obiettivo principale non è la vendita ma diventare partner del reparto un amico pronto a trasferire quel poco che sa e fare da connessione con altri professionisti ed aziende

Correlati

Lascia un commento