Psicobiotica e disturbi mentali
Intestino e cervello vanno di pari passo; se la flora batterica ha una buona composizione, il cervello si svilupperà in modo perfetto.
Trattare i disturbi cerebrali e mentali modificando la flora batterica intestinale.
La psicobiotica analizza il rapporto tra i microorganismi che vivono nel nostro corpo, quelli intestinali in particolare, e i disturbi mentali. Questo inedito legame è ricchissimo di implicazioni, sia a livello terapeutico che preventivo.
Secondo lo studio il rapporto tra microbioma intestinale e psiche sarebbe dovuto al fatto che i batteri presenti nell’intestino, producendo molto Dna, sintetizzano molecole che, per un complesso meccanismo di mediazione immunitario, ormonale e neurale, modulano lo sviluppo del cervello sia nella vita fetale sia dopo.
Si aprono possibilità terapeutiche non pensabili nel passato, per poter trattare, in un prossimo futuro, i disturbi cerebrali e mentali modificando la flora batterica intestinale.
Si può ipotizzare di usare probiotici mirati in funzione antidepressiva.
Ma da questa scoperta derivano anche preziose indicazioni per prevenire molti problemi nervosi e mentali.
Si pensi che, alla nascita, il microbioma intestinale del neonato viene stabilito dalla flora del canale vaginale della madre con la quale viene a contatto. Attenzione all’equilibrio di questa flora vaginale perché, se è alterata, risulterà alterato anche quella intestinale del bambino, con conseguenze anche sul cervello e sulla psiche. Ecco dunque un’ulteriore ragione per affermare che il parto naturale è migliore di quello cesareo, in cui questo contatto è assente, con conseguenze che sono tutte da studiare.
Inoltre questa scoperta prova, se mai ce ne fosse bisogno, che bisogna stare molto attenti con gli antibiotici in alte dosi e somministrazioni prolungate: distruggendo la flora intestinale si potrebbero provocare o disturbi anche cerebrali, psichici
Anche l’alimentazione può influenzare in senso positivo negativo la comparsa di una depressione perinatale e il successivo sviluppo cerebrale del nascituro e del bambino.
Aspetti legati all’alimentazione possono aumentare la resilienza, ridurre lo stress.
Le ricerche sul ruolo della flora intestinale sui comportamenti umani, in particolare sull’ansia e sulle paure, stanno evidenziando delle nuove opportunità terapeutiche da integrare con le cure attualmente disponibili.
Secondo l’American Psychological Association – APA – i batteri intestinali producono una vasta gamma di sostanze neurochimiche che il cervello utilizza per la regolazione dei processi fisiologici e mentali, compresa la memoria, l’apprendimento e l’umore. Infatti il 95% della fornitura al corpo di serotonina è prodotto dai batteri intestinali.
Uno studio condotto da ricercatori della Arizona State University ha scoperto che i bambini con autismo possedevano livelli più bassi di tre tipi di batteri intestinali (Prevotella, Coprococcus e Veillonellaceae) rispetto ai bambini liberi dalla condizione.
Uno studio più recente dello stesso team ha scoperto che le concentrazioni di sostanze chimiche specifiche prodotte da batteri intestinali – i metaboliti – in campioni fecali di bambini con autismo, differivano per le concentrazioni da quelle rilevate nei bambini senza il disordine.
Proprio questo ha portato i ricercatori a ipotizzare che i microbi intestinali alterano i metaboliti associati con la comunicazione tra l’intestino e il cervello e interferiscono con le funzioni cerebrali.
Fonte : https://www.forumsalute.it/psicobiotica-e-disturbi-mentali.html