Pneumotorace Spontaneo
Collasso dei polmoni dovuto all’ingresso di aria nello spazio racchiuso dalle pleure. Se non è sufficiente somministrare ossigeno per alleviare il respiro affaticato e farmaci per controllare il dolore, sarà necessario rimuovere l’aria
Lo pneumotorace spontaneo consiste nel collasso di uno o di entrambi i polmoni provocato dall’ingresso di aria nella cavità pleurica. La pleura è una membrana sottile, formata da due “foglietti” che rivestono ciascun polmone e la parte interna del torace.
La cavità pleurica è lo spazio tra i due foglietti della pleura ed è qui che si verifica l’anomalo ingresso dell’aria che causa lo pneumotorace. Lo pneumotorace spontaneo è abbastanza raro in età pediatrica. Tuttavia, se si verifica una volta, è molto probabile che ci sia una ricaduta.
Lo pneumotorace spontaneo può non avere una causa apparente. A volte, può presentarsi in seguito a una malattia polmonare del bambino. La più frequente è una condizione asmatica non ben controllata. Molto spesso, lo pneumotorace è causato da un trauma al torace.
Lo pneumotorace spontaneo primario non è causato da una malattia polmonare e le sue cause sono sostanzialmente sconosciute. Al contrario, nello pneumotorace spontaneo secondario, il collasso del polmone è causato da una malattia dei polmoni.
Il sintomo più comune è un improvviso dolore al torace, che diventa più intenso durante la respirazione. Altri sintomi sono tosse, dolori alle spalle o un dolore acuto tra le scapole. Nella maggior parte dei casi, questi sintomi non durano a lungo e molto raramente peggiorano.
La diagnosi si basa su un’attenta raccolta della storia clinica del bambino e su una visita altrettanto accurata. Spesso lo pneumotorace spontaneo viene diagnosticato tramite la radiografia del torace in Pronto Soccorso.
Se il medico ha bisogno di immagini più dettagliate del polmone, in alcuni casi può anche richiedere una tomografia computerizzata (TAC). Con la TAC sarà possibile identificare e misurare le “blebs” (o bullae), ovvero piccole bolle piene d’aria che si possono formare sulla superficie del polmone.
Spesso lo pneumotorace spontaneo può essere causato dalla rottura di queste bolle che rilasciano aria nella cavità pleurica.
Non è sempre necessario un trattamento subito dopo uno pneumotorace spontaneo. I piccoli pazienti vengono ricoverati per essere tenuti sotto stretta osservazione. Talvolta è sufficiente somministrare ossigeno per alleviare il respiro affaticato (dispnea) e farmaci per controllare il dolore.
Se invece c’è il rischio che il polmone venga eccessivamente compresso dall’aria fuoriuscita nella cavità pleurica o che lo pneumotorace spontaneo comprometta la respirazione, sarà necessario rimuovere l’aria. Questo intervento può essere eseguito aspirando l’aria con un ago oppure inserendo un tubo nel torace, per lasciar fuoruscire l’aria dalla cavità pleurica.
Quando si verifica una ricaduta, potrebbe essere necessario eseguire un intervento per “incollare” la pleura e prevenire un nuovo collasso del polmone. Un altro intervento cui si può ricorrere è la videotoracoscopia, che consiste in una laparoscopia relativamente non invasiva, effettuata in anestesia generale.
La videotoracoscopia viene eseguita tramite uno strumento sottile, simile a un tubo, con una telecamera all’estremità. Questo tubo viene inserito nel torace tramite una piccola incisione e consente di visualizzare e rimuovere le bolle d’aria. La toracotomia aperta, vale a dire l’incisione chirurgica del torace, è oggi meno usata per la rimozione delle bolle.
La prognosi è di solito buona e, con le giuste cure, lo pneumotorace tende a risolversi in modo rapido.
Alla dimissione del bambino, si raccomanda alla famiglia di portarlo immediatamente in Pronto Soccorso in caso di ricomparsa di dolore al petto o di difficoltà nella respirazione.
Questi sintomi, infatti, potrebbero indicare una ricaduta dello pneumotorace.
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