Diabete nei bambini
I bambini possono avere una buona qualità di vita imparando a gestire e a tenere sotto controllo la malattia in autonomia e in famiglia
Il diabete è una malattia cronica caratterizzata da iperglicemia (aumento dello zucchero nel sangue) per una carenza assoluta o relativa dell’insulina nell’organismo.
L’insulina è un ormone prodotto dalle cellule beta del pancreas, che svolge un ruolo fondamentale nel mantenere normale la concentrazione di zucchero nel sangue (glicemia).
Il diabete mellito di tipo I, caratterizzato da una carenza totale d’insulina, è la forma più frequente di diabete in età pediatrica.
In Italia, il diabete mellito di tipo I si verifica ogni anno in 12.26 bambini su 100.000, con maggior frequenza nei maschi (13.13), rispetto alle femmine (11.35). Nel Lazio l’incidenza totale per la fascia di età 0-14 anni è del 15.68/100.000.
In Sardegna ha un’incidenza annua 4-5 volte più elevata rispetto alla media nazionale, isole escluse. L’incremento annuo si attesta al 3,6%. Negli ultimi anni sono aumentati i casi di esordio del diabete mellito tipo 1 nella fascia di età inferiore ai 5 anni.
Esistono altre forme di diabete che, in misura minore, possono interessare i bambini:
- Il diabete mellito di tipo II, tipico dell’età adulta, ma che negli ultimi anni ha una frequenza in aumento anche in età pediatrica, soprattutto adolescenziale;
- Il MODY (Maturity Onset Diabetes of the Young), forma genetica–familiare;
- Il diabete secondario ad altre malattie (fibrosi cistica, malattie endocrinologiche, etc.) o legato all’assunzione cronica di terapia cortisonica, alcune terapie oncologiche e post-trapianto.
La causa del diabete di tipo 1 nei bambini non è ancora nota. Sono state avanzate numerose ipotesi, ambientali, genetiche, infettive, ma nessuna si è dimostrata sufficientemente solida e definitiva.
È invece noto il meccanismo che porta alla carenza di insulina: si tratta di un processo di distruzione delle cellule del pancreas che producono insulina, ad opera di alcune cellule del sistema immunitario (i linfociti) che iniziano ad aggredirle, fino a distruggerle completamente.
Questo si verifica attraverso lo stesso meccanismo con cui i linfociti attaccano i virus e i batteri. In altri termini il sistema immune non riconosce più le cellule produttrici d’insulina come facenti parte del proprio organismo e le elimina come se fossero pericolosi agenti infettivi.
Il segno di questo processo lo si può rilevare nel sangue, perché li l’organismo produce e riversa alcuni anticorpi diretti contro i propri stessi organi e tessuti: gli autoanticorpi.
Alcuni di questi autoanticorpi sono importanti indicatori di malattia o pre-malattia. Per tali motivi il diabete mellito di tipo I viene classificato tra le malattie autoimmuni.
La carenza assoluta di insulina è incompatibile con la vita. È quindi importante fare una diagnosi precoce di diabete nei bambini e attuare un tempestivo trattamento con insulina.
I sintomi principali di allarme che necessitano di una consultazione medica sono:
- Poliuria: aumento della quantità di urine e della frequenza delle minzioni;
- Polidipsia: sete eccessiva con aumento dell’assunzione di liquidi;
- Polifagia: fame eccessiva con aumento dell’assunzione di cibo;
- Dimagrimento nonostante un aumentato assunzione di cibo;
- Dolori addominali non riconducibili ad altre malattie.
Nei casi più gravi, possono essere presenti:
- Stato confusionale;
- Alterazione di alcune funzioni mentali;
- Coma (coma chetoacidosico).
I sintomi dipendono dallo stadio a cui è arrivata la malattia e dal tipo di diabete mellito di cui il bambino soffre.
Un genitore che individui nel proprio bambino questi sintomi, deve rivolgersi al pediatra di famiglia oppure direttamente a un centro specializzato di diabetologia o endocrinologia pediatrica. Nei casi più gravi, è bene rivolgersi direttamente a un Dipartimento di Emergenza e Accettazione (DEA) o Pronto Soccorso Pediatrico.
La diagnosi è semplice, essendo inizialmente sufficiente la valutazione della glicemia o più semplicemente uno stick nelle urine per verificare se è presente zucchero (glicosuria)
Per confermare e approfondire la diagnosi, possono essere utili altri esami più specialistici (autoimmunità pancreatica, Peptide C, Emogasanalisi, etc.).
Superata la fase critica e acuta dell’inizio della malattia, è importante impostare una corretta terapia con insulina e nutrizionale. Il bambino con diabete di tipo 1 potrà continuare senza problemi tutte le attività tipiche della sua età, senza alcuna particolare limitazione, sarà inoltre necessario un supporto alla famiglia e al bambino da parte del team curante per favorire il corretto adattamento alle nuove pratiche di cura.
È necessario mantenere buoni livelli di glicemia, perché una glicemia alta per lungo tempo può causare danni dei piccoli vasi sanguigni che interessano in particolare la retina, il rene e il sistema nervoso. Vengono così a determinarsi le complicanze microvascolari del diabete di tipo I, malattie che danneggiano l’occhio (retinopatia diabetica), il rene (nefropatia diabetica) e il sistema nervoso (neuropatia diabetica).
Queste complicanze possono essere prevenute, o comunque rallentate, tenendo sotto controllo la glicemia. Occorre quindi aiutare i piccoli pazienti e le loro famiglie a gestire autonomamente e in modo corretto la malattia.
È assolutamente necessario iniziare la terapia il piú tempestivamente possibile e seguirla correttamente. Il farmaco indispensabile per curare il diabete di tipo I nei bambini (e in tutti i pazienti diabete di tipo 1) è l’insulina. Ad oggi, non esistono per questo tipo di diabete altre terapie oltre a quella insulinica.
L’insulina deve essere somministrata più volte al giorno mediante una iniezione sottocutanea. Sono disponibili diversi tipi di insulina – ultrarapida, rapida e ad azione ritardata da somministrare in diversi momenti della giornata, questo permette di costruire in modo molto puntuale la terapia secondo le esigenze del paziente. La quantità di insulina da somministrare varia in base all’età e alle attività del bambino.
Attualmente lo schema insulinico più usato è definito Basal Bolus e prevede la somministrazione d’insulina ultrarapida ai pasti e una dose di insulina ritardata una volta al giorno. Le dosi d’insulina vengono somministrate con dispositivi iniettori a penna, molto pratici e semplici da usare.
Esiste anche un’altra modalità di somministrazione dell’insulina, mediante una pompa di infusione continua, il microinfusore, che infonde nel tessuto sottocutaneo insulina 24 ore su 24, secondo impostazioni definite e con livelli di automazione differenti, anche se non esiste ancora uno strumento che lavori senza intervento del paziente.
Oltre i microinfusori, da alcuni anni sono disponibili strumenti che consentono la lettura della glicemia in continuo attraverso un sensore sottocutaneo, che permette una drastica riduzione del numero di controlli fatti con la puntura delle dita, oltre a fornire informazioni più precise sull’andamento delle glicemie.
Altri strumenti fondamentali della terapia sono:
- L’educazione alla gestione autonoma della malattia e all’autocontrollo della glicemia a domicilio;
- L’esercizio fisico, attraverso un’attività regolare;
- Un’alimentazione equilibrata.
Mentre la terapia insulinica, la nutrizione e l’esercizio fisico hanno come obiettivo primario quello di ristabilire un soddisfacente equilibrio glicemico, l’educazione alla gestione autonoma del diabete da parte delle famiglie dei bambini con diabete si pone, invece, l’obiettivo di migliorare sensibilmente la qualità di vita.
Fonte : https://www.ospedalebambinogesu.it/diabete-in-eta-pediatrica-80052/