Antibioticoresistenza: in Italia i tassi riferiti al 2021 restano alti, ma con alcuni trend in discesa
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Sono otto i patogeni “sorvegliati speciali” in Italia a causa della loro elevata resistenza alle principali classi di antibiotici: Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Enterococcus faecalis e Enterococcus faecium tra i batteri Gram-positivi, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa e Acinetobacter spp tra i Gram-negativi. Gli ultimi dati relativi alle loro percentuali di resistenza, rilevati delle due sorveglianze dell’Iss – resi noti oggi in vista della Giornata europea di sensibilizzazione del 18 novembre – si mantengono elevate, anche se in qualche caso sono in diminuzione rispetto agli anni precedenti.
La resistenza ai carbapenemi
In particolare i risultati mostrano che la percentuale di resistenza alle cefalosporine di terza generazione in Escherichia coli è in diminuzione nel 2021 (23,8%) rispetto al 2020 (26,4%).
Mentre dopo un aumento osservato nel biennio 2019-2020, nel 2021 si è riscontrata una diminuzione della percentuale di isolati di Klebsiella pneumoniae resistenti ai carbapenemi (26,7% contro il 29,5% del 2020). La resistenza ai carbapenemi si è confermata molto bassa in E. coli (0,4%) ma è risultata in preoccupante aumento nelle specie Pseudomonas aeruginosa (16,4%) e in Acinetobacter spp. (86,9%).
Preoccupa Enterococcus faecium…
Ancora, per Staphylococcus aureus, la percentuale di isolati resistenti alla meticillina (Mrsa), dopo un periodo di stabilità, ha subito una flessione (29,9%). Continua ad osservarsi il trend in aumento nella percentuale di isolati di Enterococcus faecium resistenti alla vancomicina, che nel 2021 è risultata pari a 28,2% mentre era 23,6 nel 2020.
…e Acinetobacter spp
Tra i batteri Gram-negativi, nel 2021, il 33,1% degli isolati di K. pneumoniae e l’8,8% degli isolati di E. coli sono risultati multi-resistenti, entrambi questi valori sono in lieve diminuzione. Per P. aeruginosa la percentuale di resistenza a tre o più antibiotici è risultata pari a 11,4%, anche questa in diminuzione, mentre si è osservata una percentuale di multi-resistenza particolarmente elevata (85,4%) ed in ulteriore aumento in Acinetobacter spp.
Le batteriemie da enterobatteri resistenti ai carbapenemi
Circa 2.200 casi diagnosticati e segnalati nel 2021 confermano la larga diffusione in Italia delle batteriemie da enterobatteri resistenti ai carbapenemi, soprattutto in pazienti ospedalizzati. Nel 2021 l’incidenza dei casi segnalati è stabile rispetto al 2020. I soggetti maggiormente coinvolti sono maschi, in una fascia di età compresa tra 60 e 79 anni, ospedalizzati e ricoverati nei reparti di terapia intensiva.
Le reti di sorveglianza dell’Iss
I dati sono stati raccolti dal sistema di sorveglianza AR-ISS coordinato dall’Iss, che si basa su una rete di laboratori ospedalieri di microbiologia clinica presenti su tutto il territorio nazionale che inviano i dati di sensibilità agli antibiotici ottenuti nella normale routine di laboratorio per patogeni isolati da infezioni invasive (sangue o liquor). Ad AR-ISS, si è affiancata nel 2013 la sorveglianza delle batteriemie da Enterobatteri resistenti ai carbapenemi (Cre) che raccoglie e analizza le segnalazioni dei casi di batteriemie da K. pneumoniae ed E. coli resistenti ai carbapenemi e/o produttori di carbapenemasi da tutto il territorio nazionale.
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