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Allattare o no, grazie ad HAMLET non è più un dilemma

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HAMLET è l’acronimo di (Human Alpha-Lactalbumin Made LEthal to Tumor cells. In letteratura sono presenti studi che confermano gli effetti benefici della somministrazione di HAMLET per il glioblastoma cerebrale, il papilloma cutaneo e il carcinoma della vescica.

Latte materno offre potenziale protettivo nei confronti di patologie tumorali
allattamento al seno
L’allattamento è questione di salute pubblica, tutti i professionisti sanitari dovrebbero promuovere, proteggere e sostenere l’allattamento al seno in ottica di promozione della salute.

Il latte materno è un tessuto liquido, vivo, individuo-specifico, che risponde alle esigenze nutrizionali, biologiche e psicologiche del lattante. È risaputo che i bambini allattati al seno hanno minore incidenza di malattie acute o croniche come l’otite media, la diarrea acuta, le infezioni del tratto respiratorio inferiore, la SIDS, le malattie infiammatorie intestinali, la leucemia giovanile, il diabete, l’obesità, l’asma, la dermatite atopica.

Il latte materno ha una composizione unica ed estremamente variabile; la ricerca scientifica non ha ancora individuato tutti i componenti e i benefici sulla salute di mamme e bambini. Il latte si adatta in maniera specifica in relazione alle esigenze del bambino: varia, per fornire la migliore nutrizione, al variare dei bisogni del piccolo durante la lattazione, durante la poppata, a seconda dell’epoca gestazionale, dell’etnia. Varia anche il gusto a seconda dell’alimentazione materna.

Il latte materno è composto da acqua per circa l’88%. Il principale carboidrato presente nel latte materno è il lattosio, prodotto dalla mammella in quantità costante nella giornata, costituito da glucosio e galattosio. I lipidi che si trovano nel latte materno sono acidi grassi a catena lunga e trigliceridi.

La concentrazione dei grassi varia nel corso della poppata e nell’arco della giornata: è più bassa all’inizio, nel latte iniziale, dissetante, nelle poppate mattutine e aumenta nel latte terminale, saziante e nelle ore serali.

Contiene, inoltre, proteine facilmente digeribili, necessarie per la crescita e lo sviluppo cerebrale. Il contenuto di proteine nel latte non è influenzato dalla dieta materna. Sono presenti caseina, grossa proteina che contribuisce a dare il senso di sazietà al bambino, riunita in aggregati contenenti micronutrienti (come calcio, fosforo, magnesio, etc.) e proteine del siero, ovvero sostanze immunologicamente attive con effetti antinfiammatori e antinfettivi fondamentali per la sopravvivenza e la salute del bambino, necessari per la colonizzazione intestinale e lo sviluppo immunitario.

La proteina del siero predominante è la α-lattoalbumina, seguita da lattoferrina, lisozima e immunoglobulina secretoria A, proteina legante B12, fattore bifidus. Gli enzimi, componenti bioattivi del latte materno sono lipasi e amilasi. Il latte contiene anche numerosi fattori di crescita.

La α-lattoalbumina è essenziale per la biosintesi del lattosio e facilita l’assorbimento di oligoelementi. I bambini allattati al seno assumono circa 2 grammi al giorno di α-lattoalbumina. Inoltre, la α-lattoalbumina, nello stomaco, in ambiente acido, si lega all’acido oleico (un acido grasso contenuto nel latte materno) e dà origine a un complesso noto con l’acronimo HAMLET (Human Alpha-Lactalbumin Made LEthal to Tumor cells) che induce apoptosi tumorale.

Questo complesso proteico-lipidico ha elevato grado di specificità per il tessuto tumorale, contro oltre 40 diverse linee cellulari e ha un’attività battericida diretta contro numerosi agenti patogeni respiratori, senza esercitare effetti citotossici contro cellule sane e differenziate.

In letteratura sono presenti studi che confermano gli effetti benefici della somministrazione di HAMLET per il glioblastoma cerebrale, il papilloma cutaneo e il carcinoma della vescica. Inoltre, è dimostrata l’efficacia dell’attività battericida di HAMLET contro infezioni da specie streptococciche causate da organismi resistenti. Il latte materno, quindi, offre anche un potenziale protettivo a lungo termine, nei confronti di patologie tumorali.

L’UNICEF e l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomandano l’allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita. È importante che il latte materno rimanga una scelta prioritaria anche dopo i sei mesi, finché mamma e bambino lo desiderino.

È stimato che, se tutti i bambini fossero allattati esclusivamente al seno nei primi sei mesi di vita, ogni anno si eviterebbero circa 1,5 milioni di morti per malattie (infettive e croniche) e malnutrizione.

L’allattamento è questione di salute pubblica, tutti i professionisti sanitari dovrebbero promuovere, proteggere e sostenere l’allattamento al seno in ottica di promozione della salute. È necessario, quindi, offrire informazioni e pratiche chiare, complete e scientificamente aggiornate.

Fonte : https://www.nurse24.it/ostetrica/professione-ostetrica/allattare-o-no-grazie-ad-hamlet-non-piu-un-dilemma.html

Alessandro Montalto

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Nel settore medicale da oltre 20 anni , continuo ad assorbire informazioni giorno dopo giorno perché non si finisce mai di imparare nella vita, sono entrato in contatto con la ventilazione polmonare e ho cercato di arricchire sempre di più le mie conoscenze senza mai dimenticare da dove sono partito.
Oggi mi dedico molto ad organizzare grazie al mio team sempre più Hospital Meeting, il mio obiettivo principale non è la vendita ma diventare partner del reparto un amico pronto a trasferire quel poco che sa e fare da connessione con altri professionisti ed aziende

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