Prevenzione cardiovascolare e linee guida correlate.
Superati gli “anta” almeno una volta l’anno, è consigliato effettuare un check up cardiologico. Per diagnosticare tempestivamente la presenza di patologie cardiache o semplicemente per avere un quadro generale della salute del cuore, come step iniziale, possono essere di aiuto gli esami del sangue con la rilevazione di alcuni parametri distintivi.
Analizziamo quali sono con il Dr Gardi Ilja, cardiologo peresso a Maria Cecilia Hospital.
Gli esami ematici per la prevenzione cardiaca e vascolare – spiega il dottore – sono sostanzialmente gli stessi sia per gli uomini sia per le donne come l’emocromo per avere informazioni sulla quantità dei globuli rossi.
Un occhio attento viene rivolto al colesterolo presente e alle sue varietà: LDL (cioè lipoproteine a bassa densità o cattive) e l’HDL (lipoproteine ad alta densità o buone) che è addirittura protettivo nei confronti della salute delle arterie, funge come una sorta di “spazzino” dei vasi sanguigni ripulendoli dal colesterolo in eccesso e non dovrebbe mai scendere sotto i 30-40mg/dl.
I valori del primo non dovrebbero superare 130 mg/dl nelle persone sane ed essere inferiori a 100 mg/dl in quelle con fattori di rischio come ipertensione, diabete o obesità.
Il colesterolo totale, invece è dato dalla somma di LDL, e HDL, i livelli ottimali sono inferiori ai 200 mg/dl e non superiori ai 240 mg/dl. Il sesso femminile, in premenopausa, ha una protezione estro-progestinica che influenza il metabolismo del colesterolo, infatti, a parità di fattori di rischio, gli uomini hanno 4 volte più possibilità di incorrere in un evento cardiovascolare rispetto alle donne. Dopo la menopausa il rischio, progressivamente, si pareggia.
I trigliceridi, sono grassi che circolano nel sangue che assumiamo con l’alimentazione e possono contribuire alla formazione delle placche aterosclerotiche. Al di sopra dei 45 anni è un esame che, al di là dei fattori di rischio, viene solitamente prescritto per controllare la salute nel suo complesso. I valori normali negli adulti sono compresi tra 150 e 200 mg/dL.
La proteina C-reattiva o PCR, viene normalmente prodotta dal nostro organismo, è importante per indagare processi infiammatori e non solo, può anche stabilire il rischio del soggetto di avere un rischio maggiore di attacco di cuore se integrata con altri esami. Per questo scopo specifico, oggi, si ricerca la Proteina C reattiva ad alta sensibilità (HS-PCR). Sono considerati nella norma valori inferiori ai 5-6 mg/L.
L’omocisteina, è un aminoacido il cui metabolismo è influenzato dall’aiuto di enzimi e vitamine (acido folico, B6 e B12). La carenza delle citate sostanze provoca un accumulo, nel sangue, di omocisteina che danneggia le pareti vasali aumentando il rischio di malattie cardiovascolari.
Il Fibrinogeno è una proteina, se i suoi valori sono elevati, mette a rischio l’intero organismo perché indica, infatti, la tendenza del sangue a coagulare troppo facilitando, in alcune situazioni, la formazione di trombi che provocano ostruzione vascolare e di conseguenza ictus e infarto. Perché la coagulazione sanguigna avvenga in modo corretto, i valori devono essere nelle donne 200-430 mg/dl, negli uomini 200-375 mg/dl.
Infine, per una valutazione metabolica del rischio cardiovascolare è indispensabile testare sempre una predisposizione al diabete che rappresenta attualmente uno dei maggiori se non il maggior fattore di rischio cardiovascolare. Gli accertamenti da eseguire sono la glicemia a digiuno e il test dell’emoglobina glicata (HBA1c) che descrive la qualità media del controllo glicemico raggiunta nelle 8-9 settimane precedenti l’esame.
Gli esami di laboratorio sono un elemento di supporto per controllare il funzionamento del cuore, mai comunque il dato di laboratorio va considerato a se stante, ma va sempre integrato nel quadro generale del paziente e per completare un percorso diagnostico strumentale, che permette ai medici d’indagare lo stato di salute generale di pazienti di ogni età.
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