Istoplasmosi polmonare, quali sono i rischi?
L’istoplasmosi è un’infezione che interessa i polmoni che si contrae inalando le spore del fungo Histoplasma capsulatum
Non è contagiosa e, pertanto, non si trasmette da uomo a uomo.
L’Histoplasma capsulatum è tipico degli ambienti umidi e degli ambienti chiusi, prevalentemente grotte, la cui temperatura è compresa tra i 20 e i 30 gradi; è particolarmente diffuso nelle zone meridionali degli Stati Uniti e dei Caraibi.
In Europa e in Italia la malattia è piuttosto rara.
Il rischio maggiore nei confronti dell’evoluzione della malattia è quello di una diagnosi ritardata, in quanto il sospetto di Istoplasmosi viene posto prevalentemente quando sono state escluse tutte le forme di infezione polmonare più frequente, tranne nei casi in cui l’esposizione al contagio non risulti evidente (come, ad esempio, per gli speleologi).
Sintomi e complicazioni dell’istoplasmosi polmonare
In generale, la gravità di questa patologia dipende dallo stato del sistema immunitario del soggetto infetto.
Nel soggetto normale dal punto di vista immunologico, le forme lievi possono essere persino asintomatiche, oppure accompagnarsi a stati febbrili e a un diffuso senso di debolezza, cioè sintomi similari a quelli dell’influenza, e a complicazioni polmonari curabili con antibiotici.
Nei soggetti immunodepressi o con malattie sistemiche concomitanti (ad esempio i cardiopatici, i diabetici, i bronchitici cronici, ecc …) l’infezione può avere un decorso più severo.
Nel soggetto immunodepresso l’evoluzione della malattia può essere particolarmente violento ed avere un esito infausto.
Nella fase acuta, in aggiunta ai polmoni vi può essere l’interessamento anche di altri organi, quali il fegato, la milza.
Diagnosi di istoplasmosi
Poiché i sintomi della malattia non sono specifici, la diagnosi di istoplasmosi può essere complicata ma di fondamentale importanza – soprattutto se precoce – per attuare la giusta terapia.
Per determinare la natura dell’infezione, lo specialista può richiedere di effettuare tra i vari test:
- biopsia cutanea;
- esami del sangue e delle urine;
- TAC e radiografia del torace;
- analisi della secrezione polmonare.
Trattamento dell’istoplasmosi
Nei casi più lievi della malattia, l’infezione può scomparire anche senza aver attuato alcun trattamento farmacologico.
Nelle forme più gravi di istoplasmosi, invece, il principale trattamento comprende i farmaci antifungini: amfotericina B, itraconazolo e ketoconazolo sono quelli più comunemente utilizzati, per un periodo compreso tra le 6 e le 12 settimane.
Fonte :