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IPOTERMIA ACCIDENTALE: LA BUONA PRATICA SIAARTI

IPOTERMIA ACCIDENTALE: LA BUONA PRATICA SIAARTI

L’ipotermia colpisce la maggior parte dei pazienti sottoposti a interventi chirurgici, ma l’80% delle strutture italiane non ha un protocollo per misurarla, aumentando il rischio di complicanze, infezioni e degenze prolungate.
L’ipotermia colpisce tra il 50%-90% dei pazienti sottoposti a interventi chirurgici e contribuisce ad aumentare l’incidenza di complicanze che gravano sui costi della sanità oltre che sul benessere dei pazienti*.

“È un evento sia comune che prevenibile.
Secondo il Survey SIAARTI “Chirurgia senza Brivido e Normo Days (2017 – 2021) nell’80% degli ospedali non è presente un protocollo specifico per la prevenzione dell’ipotermia e il monitoraggio perioperatorio dei pazienti.
Solo nel 54% dei casi, infatti, viene rilevato il monitoraggio della temperatura corporea centrale; La fotografia mostra un paese in cui nel 71% delle strutture la temperatura corporea, prima dell’ingresso in sala operatoria, viene misurata raramente o mai.

“Influendo sul metabolismo dei farmaci l’ipotermia perioperatoria è associata a un recupero prolungato dall’anestesia, inclusa la necessità di prolungare la degenza sia nell’unità di cura post-anestesia (stanza di risveglio) che in corsia con conseguente aumento dell’uso delle risorse sanitarie e dei costi e rischi associati. L’ipotermia lieve interessa, infatti, la maggior parte degli interventi e il rischio di infezione, degenza prolungata e complicanze (in particolare cardiache) aumenta all’aumentare della complessità dell’intervento e dalla durata dell’ipotermia”.

Come riferimento per la durata della degenza ospedaliera, la linea guida NICE ha considerato 0,25 giorni per interventi minori, 1 giorno per interventi intermedi e 4 giorni per interventi maggiori, con un aumento stimato del 19% in totale.

Per offrire uno strumento pratico ed efficace che inserisca il controllo della temperatura tra le attività fisse in sala operatoria SIAARTI ha prodotto una linea guida applicabile in tutte le sale operatorie che definisca i passaggi e i diversi ruoli e parametri dei quali tenere conto.
VEDI LINEA GUIDA
https://www.dovepress.com/protocol-implementation-for-normothermia-in-surgery-settings-in-italy–peer-reviewed-fulltext-article-RMHP

“Un errore comune è pensare che la sola causa dell’ipotermia accidentale sia il freddo della sala operatoria, e che con l’aumento della temperatura dell’ambiente, l’ipotermia non si verifichi. Anche se la temperatura dell’ambiente gioca un ruolo importante è l’anestesia che interpreta quello principale, in quanto altera la termoregolazione del paziente. Gli agenti anestetici compromettono infatti la capacità del corpo di controllare e conservare il calore inibendo la vasocostrizione e i brividi”.

“La sanità italiana sta vivendo un momento di grande difficoltà, con una carenza di organico così pronunciata da mettere in forse il mantenimento di standard considerati acquisiti da anni. In quest’ottica cresce l’importanza di linee guida ben fatte e facilmente applicabili che aiutino a massimizzare l’efficacia delle risorse a disposizione

Obiettivo per interventi superiori ai 30 minuti;

1. MANTENERE / RIPRISTINARE LA NORMOTERMIA PRIMA DEL TRASFERIMENTO DEL
PAZIENTE NEL BLOCCO OPERATORIO
2. INCORAGGIARE IL PAZIENTE A CAMMINARE PER RAGGIUNGERE IL BO (QUANDO
OPPORTUNO E SE POSSIBILE)
3. RISCALDARE PAZIENTE E FLUIDI, APPENA POSSIBILE, DOPO L’INGRESSO NEL
BLOCCO OPERATORIO *
4. CONSIDERARE IL PRERISCALDAMENTO (MIN. 10-30 MINUTI) PER EVITARE IPOTERMIA DA RIDISTRIBUZIONE
5. MONITORARE LA TC DURANTE L’INTERVENTO (OGNI 30 MINUTI) E PER TUTTA LA
DURATA DELL’ANESTESIA E REGISTRARE SEMPRE IL DATO IN CARTELLA
6. REGISTRARE SEMPRE LA TC IN RR/PACU (OGNI 15 MIN) E ALLA DIMISSIONE DAL
BLOCCO OPERATORIO, FORNENDO INDICAZIONI/ALERT AL PERSONALE IN CONSEGNA.
CONSIDERARE SEMPRE:
– TEMPERATURA AMBIENTALE BLOCCO OPERATORIO (NEI LIMITI PREVISTI)
– RISCALDAMENTO ATTIVO DEL PAZIENTE
– RISCALDAMENTO DEI FLUIDI DA INFONDERE E DI QUELLI DI IRRIGAZIONE

Fabio Petrucci

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Agente Campania per conto Dimar SPA.
Dimar SPA è un'azienda italiana specializzata nella produzione, commercializzazione, ricerca e sviluppo di dispositivi e sistemi per la ventilazione non invasiva NIV e CPAP..

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