Disidrosi
Fonte : https://www.nurse24.it/studenti/patologia/disidrosi.html
Dermatite poco comune, la disidrosi è una malattia infiammatoria della pelle , non grave ma fastidiosa, ad eziologia ancora non chiara. Si tratta di un eczema ossia di una dermatosi pruriginosa, che colpisce mani e piedi. Le evidenze attualmente disponibili da studi osservazionali suggeriscono che elevati condizioni di stress psicofisico possono favorire la comparsa della condizione dermatologica che può essere recidivante. Fattori predisponenti, nel 50% dei casi, sono una pregressa dermatite atopica e la dermatite allergica da contatto di sostanze metalliche (cromo, cobalto, nichel) o irritanti. Una delle cause scatenanti è considerata anche l’iperidrosi, ossia l’eccessiva sudorazione palmo plantare o diffusa.
Segni e sintomi di disidrosi
Per prevenire la disidrosi è necessario idratare e nutrire profondamente l’epidermide, usare indumenti di cotone per ridurre le irritazioni, proteggersi dai raggi UV, esercitare attività fisica per ridurre lo stress.
Segni caratteristici di questa forma di eczema sono piccole vesciche pruriginose che tendono a seccarsi dopo circa 3-4 settimane lasciando la pelle colpita sottostante arrossata e sensibile. Nota anche come eczema disidrotico o palmoplantare, la disidrosi si presenta generalmente sul palmo delle mani e ai lati delle dita ma può interessare, raramente. anche la pianta dei piedi.
Non contagiosa, è una malattia che compare e scompare. La malattia può essere acuta, esordendo in modo occasionale ed improvviso, e cronica se ricorrente, periodicamente in qualche stagione o dopo il contatto con certe sostanze di cui si è intolleranti. È autolimitante, i suoi episodi tendono a risolversi spontaneamente entro qualche settimana senza ricorrere a specifiche terapie di cura.
Poiché la diagnosi differenziale con altri tipi di eczema non è facile – da contatto, varixoso, xerotico, discoide – la sua incidenza non è precisamente nota perché tende ad essere confusa con altre forme più diffuse. Gli studi epidemiologici suggeriscono una diffusione tra la popolazione del 5-20% di tutti i casi di eczema alle mani. Dai dati disponibili, nonostante la sottodiagnosi, si stima che la disidrosi sia la terza più comune forma di dermatite che colpisce le mani. Secondo le evidenze, la malattia avrebbe un andamento stagionale con una frequenza maggiore tra la primavera e l’estate e sarebbe diffusa soprattutto nelle zone geografiche con clima caldo umido. Colpisce maggiormente le donne ma è interessata tutta la popolazione dai 4 ai 70 anni, con una incidenza maggiore tra i 20 e i 40 anni. Le persone con una storia familiare di disidrosi hanno una maggiore probabilità di sviluppare la malattia.
Le vescicole hanno l’aspetto di bollicine che diventano rosse , infiammate e squamose. La loro comparsa di definisce esantema vescicolare. Hanno un diametro di 1-2 mm, sono multiple, e sono piene di liquido sieroso trasparente. Sono talmente vicine tra loro da sembrare un’unica grande vescica.
Le piccole lesioni vescicolari provocano prurito palmo-plantare, intenso e persistente, talvolta dolore. Se si seccano spontaneamente, impiegano circa un mese per sfaldarsi. Compaiono solitamente al centro del palmo di entrambe le mani e sui lati delle dita. Le piante dei piedi sono sede meno frequente. Esordiscono dapprima sui margini laterali e sulle punte delle dita per poi espandersi soprattutto sul fondo delle pieghe cutanee.
Diagnosi di disidrosi
Se l’esantema tende a non risolversi spontaneamente o se compaiono segni di infezione, è raccomandato rivolgersi al medico la cui diagnosi è clinica. Si basa sull’esame obiettivo e sull’anamnesi. Non esistono infatti test di laboratorio specifici. Tali accertamenti possono essere utili per una diagnosi differenziale se si sospetta che la presenza di vescicole sia causata da funghi e da una reazione allergica.
Le complicanze della disidrosi sono le infezioni batteriche a causa del grattamento per lenire il prurito, si provocano delle lesioni della cute che potrebbero infettarsi. In caso di lesioni infette si può eseguire un esame colturale con un tampone cutaneo sulla zona interessata e predisporre una mirata terapia antibiotica se positivo. Talvolta il dolore può essere talmente forte da impedire il normale movimento delle dita di mani e piedi ed ostacolare lo svolgimento delle attività quotidiane.
Trattamento
Se particolarmente fastidiosa per prurito e dolore, il trattamento è sintomatico. Se i sintomi sono importanti possono essere prescritti corticosteroidi topici ed orali (prednisone): gli unguenti sono da applicare su eczemi gravi con molte vesciche, le creme sono adatte per eczemi moderati.
La terapia fotodinamica, con un farmaco fotosensibilizzante e raggi ultravioletti, e gli immunosoppressori (tacrolimus, pimecrolimus) possono essere utili come seconda linea di trattamento. I farmaci antistaminici possono ridurre notevolmente il prurito.
Se i sintomi sono lievi, in attesa della loro spontanea risoluzione, possono essere adottati dei rimedi naturali che danno ampio sollievo:
lavarsi le mani con acqua tiepida e saponi delicati
applicare impacchi freddo-umidi a mani e piedi
immergerli in acqua fredda; applicare una crema idratante dopo averli asciugati con cura
evitare di scoppiare le vesciche per ridurre il rischio di infezioni
coprire eventualmente con un bendaggio sterile le aree con eczema
non indossare guanti e scarpe non traspiranti
usare calzini di cotone
L’alimentazione, con una dieta sana e bilanciata, può favorire la guarigione ed aiutare a ridurre l’infiammazione .
Prevenzione della disidrosi
Idratare e nutrire profondamente l’epidermide con prodotti emollienti, usare indumenti di cotone per ridurre le irritazioni con tessuti sintetici, proteggersi dai raggi UV, non assumere cibi intolleranti in caso di allergia a nichel e cobalto, esercitare attività fisica per ridurre lo stress sono alcune della raccomandazioni per prevenire la disidrosi.
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