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Defibrillatore impiantabile

Defibrillatore impiantabile

Dispositivo assai sofisticato che permette di salvare la vita dei bambini con gravi alterazioni del ritmo cardiaco 

 

Il defibrillatore automatico impiantabile (detto anche ICD dall’inglese Implantable Cardioverter Defibrillator) è un apparecchio molto sofisticato che serve a prevenire la morte improvvisa. I pazienti candidati a impiantare tale dispositivo sono quelli che:

  • Hanno presentato un’aritmia ventricolare maligna o un arresto cardiaco;
  • Presentano, per le loro caratteristiche e per la loro malattia, un elevato rischio di andare incontro a un’aritmia ventricolare o a un arresto cardiaco

Si tratta di un piccolo dispositivo elettronico che rileva costantemente tutti i battiti del cuore e interviene quando registra un’aritmia grave. Il defibrillatore automatico impiantabile è formato sostanzialmente da 3 componenti:

  • Una batteria;
  • Un microprocessore (un minuscolo computer). Batteria e microprocessore sono contenuti in una cassa metallica delle dimensioni un po’ più grandi di quelle di una comune scatoletta di fiammiferi;
  • Uno o più fili elettrici posizionati nel cuore o sul cuore (elettrocateteri) che trasportano il segnale elettrico dal muscolo cardiaco al defibrillatore posizionato sottocute e viceversa.

Il microprocessore ha il compito di coordinare tutto l’insieme e in base al tipo di dispositivo e alle impostazioni programmate dal cardiologo, il defibrillatore automatico impiantabile è in grado di erogare una o più terapie elettriche, di cui la più comune è la scarica elettrica (detta anche DC Shock), proprio come i normali defibrillatori esterni presenti negli Ospedali. Tutti li hanno visti, se non in Ospedale, in qualcuno dei numerosissimi serial televisivi ambientati in Ospedale.

In pratica, se si verifica un’aritmia e il ritmo cardiaco accelera in maniera abnorme (tachicardia), al di sopra di un limite di sicurezza prefissato, si fa imminente il rischio di un arresto cardiaco. Il defibrillatore automatico impiantabile rileva immediatamente l’aritmia e fa scattare uno shock elettrico per normalizzare il ritmo cardiaco. I defibrillatori automatici impiantabili che funzionano anche da pacemaker sono in grado di rilevare i rallentamenti abnormi del ritmo cardiaco (bradicardia) e di stimolare il cuore in modo che riprenda a battere normalmente, né più né meno come farebbe un pacemaker. 

 

Il generatore del defibrillatore automatico impiantabile viene impiantato sotto la pelle, nel sottocute.
Nel bambino che ha un peso superiore a 35-40 Kg l’impianto del generatore avviene nella zona toracica, sotto la clavicola, con gli elettrocateteri che vanno a stimolare la superficie interna delle cavità del cuore (impianto endocardico) passando attraverso le grandi vene: la vena succlavia, la vena cava superiore per arrivare all’atrio destro e quindi al ventricolo destro.
Nel bambino con peso inferiore ai 15-20 Kg e in quelli in cui non è possibile arrivare alle camere cardiache dalle vene, l’impianto è invece cardiochirurgico con il posizionamento degli elettrocateteri sulla superficie esterna del cuore (impianto epicardico) e il generatore posizionato in una tasca sottocutanea a livello dell’addome.

Tra i 20 e i 30-35 Kg, l’impianto può essere misto, con elettrocateteri sulla superficie esterna del cuore (epicardici) per registrare l’aritmia maligna ed elettrocateteri che arrivano alla superficie interna del cuore attraverso le vene per eseguire la defibrillazione. Questi tipi di defibrillatore automatico impiantabile inoltre, sono anche in grado di stimolare il cuore quando questo non è in grado di farlo autonomamente, proprio come un normale pacemaker.
Negli ultimi anni, ai tradizionali defibrillatori automatici impiantabili si sono aggiunti quelli totalmente sottocutanei (S-ICD) che permettono di eseguire la defibrillazione in assenza di elettrocateteri posizionati all’interno del cuore. Per le sue dimensioni, il defibrillatore automatico impiantabile totalmente sottocutaneo può essere impiantato in età pediatrica solo in pazienti un po’ più grandicelli, generalmente con peso superiore a 35 Kg e con Body Mass Index superiore a 20. Si noti che i dispositivi sottocutanei (S-ICD) non sono in grado, attualmente, di funzionare da pacemaker, cioè di erogare stimolazioni di tipo anti-tachicardico e anti-bradicardico.

Generalmente, alla fine dell’impianto di ogni defibrillatore automatico impiantabile viene provato se il dispositivo funziona correttamente, inducendo l’aritmia e valutando se il defibrillatore automatico impiantabile è in grado di riconoscerla e di interromperla.

L’impianto di un defibrillatore automatico impiantabile è un intervento abbastanza sicuro. Tuttavia, come ogni operazione chirurgica, può avere complicanze immediate come: infezioni, reazioni allergiche, danni ai vasi sanguigni, collasso polmonare da emorragia o infiltrazione d’aria, perforazione del miocardio ed emorragie a livello della tasca del pacemaker.

Il defibrillatore automatico impiantabile va controllato dai medici e tecnici con cadenza regolare (ogni 6 mesi circa), poiché con il passare del tempo il dispositivo può smettere di funzionare correttamente: i cavi possono spostarsi o rompersi, il disturbo cardiaco si può aggravare, altri dispositivi interferire con i segnali elettrici, la batteria si può scaricare o smettere di funzionare perfettamente. Le batterie dei defibrillatori automatici impiantabili, infatti, possono durare dai 5 ai 7 anni a seconda dell’attività del dispositivo. Alcune funzioni, tra cui lo stato della batteria, possono comunque essere controllate anche da remoto, in telemedicina. È inoltre necessario effettuare una radiografia del torace ogni 2 anni per controllare la posizione e il grado di tensione degli elettrocateteri che possono variare con la crescita del paziente.

Se il dispositivo interviene (fa scattare uno shock elettrico) non è necessario che la famiglia e il paziente si allarmino: con ogni probabilità il defibrillatore automatico impiantabile è intervenuto per interrompere un’aritmia e ha salvato la vita del bambino. Se si è trattato di 1 o 2 interventi in breve successione e il paziente non presenta sintomi particolari, è opportuno contattare il Centro presso cui è seguito in modo da programmare un controllo entro 48 ore. Il dispositivo fornirà al Medico le informazioni relative all’intervento, permettendo di verificarne l’adeguatezza e il corretto funzionamento.

Se, al contrario, si verificano interventi ripetuti e se il paziente avverte sintomi importanti oppure se avverte un’aritmia e il defibrillatore automatico impiantabile non interviene, è opportuno che venga controllato presso il più vicino Ospedale in quanto il dispositivo potrebbe funzionare in modo inappropriato o potrebbe essere cambiata la situazione della sua malattia cardiaca. Il portatore di un defibrillatore automatico impiantabile viene fornito dal Centro di impianto della documentazione che riguarda il suo dispositivo e di come è stato programmato; tali documenti devono essere sempre portati con sé, in modo che qualsiasi medico sia in grado di capire il funzionamento del dispositivo e di intervenire in modo appropriato.

 

Defibrillatore impiantabile

 

Defibrillatore impiantabile

 

Fonte : https://www.ospedalebambinogesu.it/defibrillatore-impiantabile-90476/

 

CM Medical Devices

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Nel settore del medicale da oltre 20 anni, nasco come tecnico di prodotti sanitari (ventilatori polmonari) per poi diventare product specialist , responsabile di sala neurovascular e oggi area manager centro sud Italia

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