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Bonus beni strumentali 4.0: come funziona nel settore sanitario

Bonus beni strumentali 4.0: come funziona nel settore sanitario

Fonte : https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2022/01/25/bonus-beni-strumentali-4-0-funziona-settore-sanitario

Il bonus beni strumentali 4.0 opera anche nel settore sanitario. È questa un’area nella quale lo sviluppo tecnologico sta trovando una rilevante applicazione, come ad esempio, nella fase della gestione dei dati clinici dei pazienti, nel monitoraggio medico e nell’impiego di sistemi robotizzati. Gli esperti definiscono questo fenomeno come “Sanità 4.0”; chiarimenti e linee guida sono state definite dal Ministero dello Sviluppo Economico che, nell’eliminare ogni dubbio di sorta sull’applicazione di tale agevolazione al mondo medico, ha fornito indicazioni interessanti circa la corretta classificazione dei beni oggetto di agevolazione e la distinzione tra componenti materiali e immateriali

Il bonus beni strumentali 4.0 non trova la sua applicazione esclusivamente nel settore manifatturiero ma, come vedremo nel proseguo, anche grazie a una serie di interventi degli addetti ai lavori nonché ai documenti di prassi e di approfondimento pubblicati nel corso degli anni dal Ministero dello Sviluppo economico, il beneficio in parola può essere applicato in ambiti molto diversi, tra cui, il settore sanitario.
Sul punto è di fondamentale importanza richiamare la circolare n. 48610 del 1° marzo 2019, pubblicata dal Ministero dello Sviluppo economico, con la quale sono stati forniti una serie di chiarimenti in materia di “iper ammortamento” – valevoli, dunque, anche per il bonus beni strumentali 4.0 che ha sostituito la precedente disciplina agevolativa mantenendo fermi tutti i criteri e i requisiti applicativi – frutto delle esigenze espresse dagli operatori del mondo sanitario e dalle relative associazioni di categoria.

Beni materiali strumentali 4.0 nel settore sanitario

Come chiarito dalla suddetta circolare, gli investimenti in beni materiali in chiave Industria 4.0 nel settore sanitario sono riconducibili alle seguenti quattro macrocategorie:
– apparecchiature per la diagnostica per immagini;
– apparecchiature per la radioterapia e la radiochirurgia;
– robot;
– sistemi automatizzati da laboratorio.
Apparecchiature per la diagnostica per immagini
Per quanto riguarda le apparecchiature per la diagnostica per immagini, viene fatto riferimento a tutte le tecniche e processi necessari alla creazione di immagini del corpo umano con finalità diagnostiche, ossia alla c.d. “medical imaging”. Tali apparecchiature risultano composte dalla componente che racchiude la fonte di energia utilizzata – radiazioni ionizzanti, campi magnetici, ultrasuoni e fenomeni ottici – un lettino per il paziente e una postazione di lavoro comprensiva del relativo software, necessario per l’elaborazione e la ricostruzione dei dati e la successiva visualizzazione su monitor delle immagini. A titolo esemplificativo e non esaustivo, rientrano in tale categoria il tomografo computerizzato, c.d. “TC”, che consente di riprodurre immagini del corpo umano sia in sezione sia tridimensionali, sfruttando l’attenuazione di un fascio di radiazioni ionizzanti nel passaggio attraverso il paziente; il tomografo a risonanza magnetica, c.d. “RMN”, il cui principio di funzionamento si basa sulla diversa risposta dei tessuti biologici sollecitati da un campo magnetico; i sistemi radiografici ad arco, utilizzati in ambito interventistico per avere immagini tridimensionali dinamiche, come la guida in tempo reale per l’esplorazione di strutture vascolari e dagli ecografi in grado di riprodurre immagini grazie alla registrazione degli echi dalle interfacce acustiche tessutali. Infine, possono rientrare in tale categoria anche tutte le apparecchiature della medicina nucleare (i.e. PET, SPECT, etc.) nelle quali il processo diagnostico avviene attraverso la rappresentazione visiva della distribuzione del corpo umano di radionuclidi iniettati nel paziente e tutte le apparecchiature per la mineralometria ossea computerizzata, c.d. “MOC”.
 
Apparecchiature per la radioterapia e la radiochirurgia
In merito alle apparecchiature per la radioterapia e la radiochirurgia, viene fatto riferimento a tutti quei beni utilizzati per il trattamento delle cellule tumorali. Tali macchinari, grazie a particolari software incorporati in essi, permettono il trattamento terapeutico con la massima precisione, in quanto, utilizzando dosi di radiazioni ionizzanti, riescono a localizzare, focalizzare e intervenire sull’area tumorale. In tale categoria rientrano i sistemi integrati per la radioterapia avanzata e gli altri componenti indispensabili al trattamento, quali, i sistemi dedicati al centraggio, al posizionamento automatico e all’immobilizzazione del paziente nonché i sistemi robotizzati di radiochirurgia stereotassica che, in virtù dei sistemi di calcolo integrati per l’elaborazione delle traiettorie del braccio robotico, permettono l’esecuzione di interventi chirurgici non invasivi.
Robot
All’interno della voce denominata robot, invece, sono comprese tutte le diverse tipologie di robot e sistemi robotizzati impiegati nel settore sanitario per scopi interventisticiterapeutici e riabilitativi. A tale riguardo, la categoria comprende tutti i robot chirurgici necessari per eseguire interventi ad alta precisione e poco invasivi, composti essenzialmente da una console chirurgica, centro di controllo per mezzo del quale il chirurgo gestisce direttamente il robot, dal c.d. “carrello paziente” che rappresenta il componente operativo del sistema ed è provvisto di braccia per l’azionamento degli strumenti chirurgici sui quadranti del campo operatorio e dal c.d. “carrello visione” che funge da supporto visivo durante il processo attraverso la combinazione delle funzioni di elaborazione video/immagine e di elaborazione elettronica/software. Infine, in tale categoria, rientrano anche tutti i sistemi per la riabilitazione robotica (i.e. sistemi costituiti da esoscheletri integrati con software basati sull’IA) dedicati a pazienti affetti da patologie del sistema nervoso.
Sistemi automatizzati da laboratorio
L’ultima categoria approfondita dalla circolare concerne i sistemi automatizzati da laboratorio ossia tutti i sistemi completi e automatizzati per il trattamento di campioni biologici per indagini microbiologiche. In particolare, viene fatto riferimento a sistemi complessi interfacciati con i sistemi informatici di laboratorio (LIS) in grado di automatizzare e digitalizzare l’intero processo di analisi microbiologica, partendo dall’identificazione del campione da analizzare, dalla semina dello stesso fino ad arrivare all’incubazione intelligente e alla lettura automatica delle piastre.

Allegato A della legge n. 232/2016 e componente software

Come si evince dalla citata circolare, tutte le apparecchiature sopra descritte possono essere ricondotti a quei macchinare classificati al primo gruppo, punto tre dell’Allegato A della legge n. 232/2016, ossia “macchine e impianti per la realizzazione di prodotti mediante la trasformazione dei materiali e delle materie prime”.
Infine, con riferimento alla componente software delle suddette apparecchiature, è opportuno ricordare che tutti i beni risultano dotati di applicativi indispensabili allo svolgimento delle relative funzioni e, pertanto, come già chiarito dalla circolare n. 4/E del 30 marzo 2017, nel caso in cui il software sia embedded in un bene riconducibili alle categorie di cui all’Allegato A della legge n. 232/2016 e venga acquistato unitamente allo stesso, non si deve operare una distinzione tra il bene materiale e il bene immateriale.
CM Medical Devices

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Nel settore del medicale da oltre 20 anni, nasco come tecnico di prodotti sanitari (ventilatori polmonari) per poi diventare product specialist , responsabile di sala neurovascular e oggi area manager centro sud Italia

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