Asistolia
L’asistolia è una condizione patologica dovuta alla mancanza di attività elettrica cardiaca, che genera una mancata contrazione del muscolo cardiaco con conseguente blocco della circolazione sanguigna per una mancata gittata cardiaca; a livello elettrocardiografico si rileva la presenza di un’onda isoelettrica che non dà origine ad alcun complesso. L’ asistolia può essere data da diverse cause, tra cui le principali sono: ipovolemia (spesso in caso di traumi con ingenti sanguinamenti), ipossia, acidosi, ipotermia, disturbi elettrolitici severi, infarto miocardico, embolia polmonare, pneumotorace iperteso, intossicazioni, tamponamento cardiaco.
Trattamento dell’asistolia
Il trattamento dell’asistolia si basa sull’applicazione delle manovre facenti parte la “catena della sopravvivenza”, partendo da:
- Riconoscimento di un paziente in arresto cardiorespiratorio (ACR)
- Esecuzione di un corretto ed efficace massaggio cardiaco (RCP) fino alla eventuale ripresa di segni di circolo spontaneo (ROSC)
In caso di asistolia la defibrillazione non è indicata; l’asistolia, infatti, fa parte dei ritmi definiti come “non defibrillabili”.
Di fronte ad un paziente con sospetto ACR l’approccio è il medesimo sia per laici che per personale sanitario, a fare la differenza sono competenza e capacità di dare un supporto avanzato nella fase successiva alla RCP.
L’équipe medico infermieristica definita ALS (Advance Life Support) si approccia al paziente per comprendere quale possa essere la causa, potenzialmente reversibile, alla base dell’ACR e tentare di trattarla per aumentare la possibilità di ROSC, anche se in un paziente con asistolia diventa molto difficile, considerando che essa è sostenuta da una situazione clinica molto grave.
Diagnosi di asistolia
Per poter fare diagnosi di ACR è applicabile la sola clinica, per decretare l’asistolia è necessaria la valutazione del paziente, l’esecuzione di una lettura del tracciato elettrocardiografico, che può essere fatta:
- Nell’immediato extraospedaliero anche da laici, se debitamente formati, con l’utilizzo di Defibrillatore Automatico Esterno (DAE) qualora disponibile, che una volta applicato sul paziente legge in automatico il tipo di ritmo cardiaco presente e decreta se si tratta di un ritmo defibrillabile oppure no
- Da personale sanitario/équipe ALS in ambiente extra e intra ospedaliero attraverso l’applicazione di monitoraggio multiparametrico e DAE/defibrillatore manuale (quest’ultimo utilizzabile solo da personale medico)
Inoltre può essere indispensabile l’ausilio di ecocardiografia per il riconoscimento delle cause potenzialmente reversibili, sia in extra che intra ospedaliero.
Prognosi
La prognosi legata ad una condizione di asistolia è solitamente infausta; come in tutte le situazioni di ACR aumenta la possibilità di sopravvivenza con la tempestività di inizio delle manovre rianimatorie.
Tuttavia, una presentazione iniziale di asistolia o una condizione di ACR che è sfociata successivamente in asistolia, denotano una condizione veramente grave e compromessa, con un tasso di sopravvivenza nell’extraospedaliero stimato a circa il 2%, molto più basso rispetto a un paziente soggetto a defibrillazione.
Fonte : https://www.nurse24.it/specializzazioni/cardiologia/asistolia.html