Airway Pressure Release Ventilation (APRV). Parte prima: la modalità di ventilazione.
La Airway Pressure Release Ventilation (APRV) in alcuni casi consente di ottenere risultati impossibili per tutte le altre modalità di ventilazione assistita nei pazienti con ARDS.
Non è la prima volta che dedico un post alla APRV. Questo è diviso in due parti: nella prima parte cercherò di riproporre in maniera originale i concetti principali che caratterizzano la APRV, nella seconda parte metterò a confronto il modo di applicare la APRV di quattro differenti ventilatori meccanici. Scopriremo che spesso i ventilatori meccanici non fanno la APRV come vorremmo e che bisogna imparare a leggere bene il proprio ventilatore per non rischiare di fare una APRV omicida.
Il paziente candidato alla APRV.
La APRV può essere utile quando si ha tachipnea (frequenza respiratoria superiore a 35-40/min), elevato volume corrente (600-800 ml, cioè > 10 ml/kg di peso ideale) ed elevata driving pressure (alla pausa di fine inspirazione più di 15-20 cmH2O sopra PEEP) dopo la sospensione della paralisi e la riduzione della sedazione nei pazienti con ARDS.
La APRV.
La APRV è una ventilazione in cui il livello più elevato di pressione (Palta) è mantenuto per un tempo superiore rispetto al livello inferiore di pressione (Pbassa) (figura 1).
Figura 1 |
Nell’esempio in figura 1 il tempo di applicazione di Palta (TPalta) (parentesi rossa) è 3.5”, mentre il tempo in cui il ventilatore mantiene Pbassa (TPbassa, parentesi grigia) è 0.5”. Si nota che il passaggio da Palta a Pbassa (linea punteggiata verticale grigia) genera un flusso espiratorio, mentre al contrario il passaggio da Pbassa a Palta (linea punteggiata verticale rossa) produce un flusso inspiratorio.
Figura 2 |
Durante i periodi di Palta (tra la linea tratteggiata rossa e la successiva linea tratteggiata grigia) le inspirazioni spontanee, cioè non associate ad aumento della pressione delle vie aeree (aree evidenziate in azzurro), si alternano alle espirazioni spontanee.
APRV: i vantaggi della ventilazione asincrona.
La APRV è (o dovrebbe essere, come vedremo nella seconda parte del post) una ventilazione asincrona, in cui non vi è un adattamento del ventilatore all’attività respiratoria del paziente. L’asincronia evita che l’inspirazione del paziente coincida ogni volta con l’insufflazione del ventilatore. L’asincronia della APRV determina la riduzione del volume corrente medio e delle variazioni tidal della pressione transpolmonare (3, 4), un effetto protettivo nella ventilazione dei pazienti con elevato drive respiratorio.
Perchè mantenere a lungo Palta.
L’applicazione di un’elevata pressione positiva per un lungo periodo è supportata da un duplice razionale:
Come impostare Palta.
La scelta di Palta è il compromesso tra diversi obiettivi: mantenere una pressione sufficientemente elevata da garantire un efficace reclutamento alveolare, evitando però eccessive variazioni di volume nelle fasi di rilascio o un risentimento emodinamico.
Come impostare la durata di Pbassa
Sperimentalmente una espirazione a ZEEP non superiore a 0.5″ non ha il tempo di produrre un rilevante collasso alveolare (6). Per questo la durata della Pbassa in APRV, salvo buoni motivi, non dovrebbe essere superiore a 0.5”. Per evitare un rilevante collasso alveolare durante Pbassa alcuni propongono di regolare il TPbassa per interrompere il flusso espiratorio che a circa il 75% del picco.
Come impostare la durata di Palta.
Essendo TPbassa poco variabile (≤ 0.5″), il tempo su cui si può agire molto più liberamente è il TPalta. Più il TPalta è breve, più frequenti sono i rilasci di pressione, maggiore il contributo della ventilazione meccanica e quindi minore la necessità di ventilazione spontanea del paziente. Viceversa l’allungamento del TPalta, riduce il numero di rilasci ed allo stesso tempo prolunga le fasi del possibile respiro spontaneo a Palta. Nei soggetti che iniziano APRV ancora in coda di sedazione/paralisi si potrebbe suggerire un TPalta di circa 3”: in questo modo, con 0.5” di TPbassa, vi sarebbero circa 17 rilasci al minuto. Ma appena inizia a vedersi una sufficiente attività inspiratoria spontanea, TPalta dovrebbe essere aumentato, tenendo conto che a 4.5” i rilasci diventano 12 al minuto.
Conclusione.
- La APRV è una ventilazione per pazienti con ARDS con attività respiratoria spontanea;
- La APRV è una ventilazione asincrona che riduce le escursioni tidal di pressione transpolmonare;
- La parte spontanea della respirazione avviene come una CPAP a Palta;
- Il ventilatore genera una ventilazione controllata grazie ai rilasci a Pbassa;
- Il tempo di Pbassa deve essere molto breve per evitare il collasso alveolare in espirazione;
- L’allungamento del tempo di Palta aumenta la quota di respiro spontaneo.