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Adenoma, il tumore dei tessuti epiteliali ghiandolari

Adenoma, il tumore dei tessuti epiteliali ghiandolari

Tumore che origina nei tessuti epiteliali, l’adenoma è una neoplasia di natura benigna caratterizzata da un basso ritmo di crescita, dallo scarso potere infiltrativo e dall’assenza di potere metastatizzante. Si tratta di una massa di cellule anomale con un tasso di crescita e divisione superiore alle cellule normali che risultano alterate in seguito ad una serie di mutazioni, intese coma danno irreparabile, a carico del DNA. È il patrimonio genetico della cellula a regolarne infatti i processi di crescita, divisione e morte. Se il patrimonio genetico muta, le cellule proliferano in maniera incontrollata, crescendo e dividendosi in maniera anomala.

Cos’è un adenoma

L’adenoma origina nelle cellule epiteliali, che costituiscono i tessuti e che rivestono le superfici di tutte le strutture interne ed esterne del corpo umano, comprese ghiandole e cavità. Si sviluppa generalmente in una ghiandola riproducendone la struttura. L’adenoma colpisce infatti specificatamente i tessuti con proprietà secretorie, come le ghiandole e le mucose, e che assumono l’aspetto di una ghiandola.

Può manifestarsi nella maggior parte degli organi. L’adenoma interessa gli organi ghiandolari esocrini – come l’ipofisi, la tiroide, le mammelle, i surreni, la paratiroide e la prostata – e i tessuti con proprietà secretorie, come la mucosa di rivestimento dell’esofago, dello stomaco, del colon e del retto.

La proliferazione cellulare incontrollata, tipica degli adenomi, è un lento accumulo di mutazioni genetiche durante il fisiologico processo di invecchiamento. La crescita dell’adenoma avviene lentamente. Tuttavia in alcuni soggetti tale processo risulta più rapido. È una lesione espansiva che si presenta come uno o più noduli ben delimitati e capsulati e, se superficiale, prende l’aspetto papillare e poliposo. Spesso multiplo, talora sistemico, può accompagnarsi a malformazioni organiche o essere associato ad altre forme neolpastiche benigne come un mioma, un fibroma, un adenolipoma.

Istopatologicamente un adenoma si presenta coma una displasia con diversi gradi – basso, moderato, elevato – ossia come un anormale sviluppo cellulare di un tessuto o di un organo. Le cellule displasiche risultano alterate nella forma e nelle dimensioni, presentano anomalie strutturali negli organuli interni e si organizzano tra loro in maniera anomala.

Per la consistenza si distinguono in duri, molli, cistici. In base alle caratteristiche morfologiche dell’epitelio gli adenomi si distinguono in trabecolari o solidi, tubulari, acinosi, alveolari e follicolari. È trabecolare un adenoma che colpisce il fegato, è alveolare se interessa l’intestino, l’utero, le mammelle, il rene. È follicolare se colpisce la tiroide e l’ovaio.

Classificazione degli adenomi

Gli adenomi sono classificati in base alla localizzazione della massa tumorale: del colon, ipofisario, tiroideo, al seno, renale, surrenalico, paratiroideo, epatico, bronchiale, sebaceo, delle ghiandole salivari. L’adenoma umano più comune è l’adenoma digestivo che colpisce il colon, noto come polipo intestinale o polipo adenomatoso, individuato generalmente con una colonscopia e rimosso chirurgicamente per evitare la sua trasformazione in una forma maligna (adenocarcinoma).

Le recidive, nel colon, sono frequenti. Fattori di rischio individuati per l’adenoma del colon, che colpisce il 5-10% delle persone di oltre 50 anni d’età, sono genetici ed alimentari con uno scarso apporto di fibre. L’adenoma epatico, frequente nella popolazione femminile, sembra essere favorito invece dall’assunzione di contraccettivi orali.

In alcune sedi, come nell’ipofisi e nei surreni, gli adenomi possono secernere ormoni i cui effetti costituiscono i segnali d’esordio che segnalano la loro presenza. Gli adenomi paratiroidei ad esempio comportano un aumento della secrezione di paratormone causando ipercalcemia e gli adenomi tiroidei causano ipertiroidismo.

A seconda della posizione e della natura, gli adenomi ipofisari possono causare sterilità femminile reversibile o acromegalia ossia lo sviluppo anomalo delle estremità. L’eccesso di cortisolo, tipico nella sindrome di Cushing, e di aldosterone, caratteristico nella sindrome di Conn, sono manifestazioni cliniche degli adenomi delle ghiandole corticosurrenali. Gli adenomi ghiandolari non secernenti ormoni determinano invece un ingrossamento delle ghiandole colpite causando alterazioni funzionali dovute alla compressione degli organi circostanti.

Sintomi e diagnosi di adenoma

Seppur originano come neoplasie benigne, alcune di queste formazioni possono potenzialmente degenerare in una neolapsia maligna. Generalmente sono asintomatici, la sintomatologia è aspecifica. Spesso si scoprono occasionalmente. Di solito la sintomatologia è fisica e non provoca disturbi funzionali o effetti generali. Se sono colpite le ghiandole endocrine, può manifestarsi una sindrome clinica da iperfunzione della ghiandola interessata.

Gli adenomi più superficiali possono essere individuati alla palpazione. Una esplorazione rettale e una colonscopia permettono la diagnosi degli adenomi digestivi. L’ecografia consente di rilevare adenomi più profondi e di confermare la loro presenza.

La diagnosi di adenoma è confermata con una biopsia dei tessuti. L’esame bioptico valuta il grado della displasia e la benignità o malignità della neoplasia. La prognosi dipende dalla sede, dal grado di displasia e dalla trasformazione maligna.

Trattamento

Poiché un adenoma può evolvere in una forma maligna e considerando che il rischio aumenta se il tumore è voluminoso, il trattamento è chirurgico. La rimozione della massa – tramite ablazione chirurgica se l’adenoma colpisce un organo oppure endoscopica se interessa le mucose – può rendersi necessaria a seconda della sede e dell’estensione, soprattutto se gli adenomi sono multipli.

Asportato chirurgicamente con enucleazione o exeresi, generalmente non recidiva. A seconda della localizzazione dell’adenoma, l’intervento per la sua rimozione può comportare conseguenze d’organo, come ad esempio un’insufficienza ipofisaria. Un adenoma necessita di monitoraggio clinico per valutarne la sua evoluzione. Se secernente ormoni, un adenoma può essere controllato attraverso il controllo farmacologico della patologia endocrina correlata.

 

Fonte : https://www.nurse24.it/studenti/patologia/adenoma-tumore-tessuti-epiteliali-ghiandolari.html

 

 

 

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Nel settore del medicale da oltre 20 anni, nasco come tecnico di prodotti sanitari (ventilatori polmonari) per poi diventare product specialist , responsabile di sala neurovascular e oggi area manager centro sud Italia

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