La cartella esattoriale è un atto di intimazione al pagamento e di avviso di mora diretta al cittadino contribuente con cui l’Agente della riscossione chiede il pagamento di quanto dovuto alla Pubblica Amministrazione.
La sua funzione fondamentale è quella di comunicare al contribuente la sua posizione debitoria nei confronti dell’ente impositore a fronte di un credito ritenuto certo, liquido ed esigibile e, pertanto, deve contenere tutte le indicazioni utili per consentire al contribuente di verificare le ragioni creditorie dell’ente impositore.
Il debito, una volta maturato, viene iscritto a ruolo, cioè viene inserito in un elenco formato dall’ente creditore (ad es. Comune, Inps, Agenzia delle Entrate, etc.) e inviato all’agente della riscossione competente per territorio affinché siano svolte tutte le attività di riscossione coattiva.
La cartella di pagamento, pur non provenendo direttamente dalla Pubblica Amministrazione, è a tutti gli effetti un atto amministrativo e un titolo esecutivo, ossia un titolo, un atto, in base al quale poter procedere col pignoramento in mancanza del pagamento di quanto dovuto.
Cosa contiene una cartella esattoriale?
Oggetto della cartella esattoriale possono essere tutte le somme dovute dal cittadino allo Stato e degli enti pubblici, previdenziali e locali, come tributi, imposte sui redditi, Inps, Iva, imposta di registro, tasse automobilistiche, concessioni governative, imposte ipotecarie e catastali e quant’altro, che il destinatario non ha pagato.
Anche le sanzioni amministrative in generale (come per esempio le multe per infrazioni al codice della strada o relative a servizi pubblici), non pagate alla loro naturale scadenza, vengono iscritte a ruolo e sono soggette alla stessa procedura di riscossione coattiva delle tasse e dei tributi.
Dal 2006 la funzione di riscossione è stata attribuita all’Agenzia delle entrate e all’Inps e viene effettuata attraverso la società “Equitalia S.p.A.”